Cenzura pism własnych kandydata na ołtarze
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Date
2010
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Wydawnictwo KUL
Abstract
Lo studio degli scritti editi da un candidato agli altari, riguarda alla fede ed alla moralità cattolica forma parte integrante dell’Inchiesta sulle virtù eroiche. Papa Eugenio III introdusse tale procedura nel XII secolo. Scriveva Benedetto XIV – „Non conviene che venga venerato pubblicamente chi nei suoi scritti errava nella fede o nei costumi oppure introduceva dottrine contrarie allo spirito della Chiesa […]”. Secondo le norme del Codice dell’anno 1917 l’esame degli scritti doveva essere effettuato presso la Congregazione dei Riti. In seguito al Concilio Vaticano II la Congregazione concesse la censura degli scritti nella diocesi. La prassi venne regolamentata nella legislazione di Giovanni Paolo II e dettagliatamente chiarita nell‘Istruzione Sanctorum Mater (“L’istruzione della Congregazione delle Cause dei Santi per lo svolgimento delle Inchieste diocesane o eparchiali nelle Cause dei Santi”). L’articolo, oltre ad offrire una panoramica storica su quella istituzione ed un ampio commento sulle norme vigenti, pone l’accento sull’osservanza del segreto delle nomine dei censori. Sono state rilevate difficoltà nella censura e nelle più importanti opinioni dei censori teologi sulle Inchieste di beatificazione di Jerzy Ciesielski, Giovanna Beretta Molla, Don Jerzy Popiełuszko.
Description
Keywords
beatyfikacja, prawo kanonizacyjne, ks. Jerzy Popiełuszko, Jan Paweł II, Jerzy Ciesielski, cnota heroiczna, pisma własne
Citation
Przygotowanie sprawy beatyfikacyjnej. Aktualny stan prawny, red. W. Bar, L. Fiejdasz, Wydawnictwo KUL, Lublin 2010, s. 99-127.
ISBN
978-83-7702-196-5